Il Consiglio Regionale discute della caccia nella provincia di Ascoli Piceno

Castelli (AN): “Stop all’utilizzo delle gabbie per la mattanza dei cinghiali”

25/01/2008

Il Consiglio Regionale discute della caccia
nella provincia di Ascoli Piceno. Castelli (AN):
“Stop all’utilizzo delle gabbie per la mattanza dei cinghiali”

In occasione dell’ultimo Consiglio regionale l’assessore alla caccia Petrini ha risposto alla mia interrogazione riguardante il divieto di caccia nelle zone interessate dagli incendi boschivi della scorsa estate.
Si ricorderà  che la richiesta di deroga alla Legge statale, che dal 2000 decreta il divieto di cacciare nei luoghi interessati dagli incendi, era stata formulata dal Sindaco di Roccafluvione Mariani in accordo con tutte le Associazioni Venatorie.
Una istanza, dunque, condivisa da tutti e finalizzata ad evitare la proliferazione di tutte le specie selvatiche che producono danni ingentissimi alle persone ed alle colture agricole.
Purtroppo la richiesta del nostro territorio è stata, come sempre, disattesa e la regione ha dimostrato ancora una volta la propria latitanza rispetto alle problematiche sottese all’esercizio dell’attività venatoria.
Sono proprio i cacciatori, infatti,m che versando le loro tasse annuali di concessione, consentono il pagamento dei danni causati dai selvatici.
Tutto ciò sulla base di un sistema dominato da una logica vetero-ambientalista e profondamente contraddittorio.
Basti pensare, a questo riguardo, al paradosso della caccia al cinghiale: da una parte, la Provincia forma i cacciatori per la caccia di selezione, dall’altro il Parco del Gran Sasso e della Laga allestisce quattro mega gabbie per la cattura dell’ungulato nel territorio delle Marche /Acquasanta Terme).
Voglio ricordare che la Regione Marche ha vietato – grazie ad un emendamento di Alleanza Nazionale- l’utilizzo delle gabbie che rappresentano uno strumento indecoroso e crudele per la cattura dei cinghiali.
Nonostante ciò l’Ente Parco ne favorisce la diffusione alimentando un commercio di carni di cinghiale di cui beneficiano le altre Provincie a discapito dei residenti del Parco che invece hanno avuto soltanto restrizioni e vincoli.
Su questo scandalo venatorio ho presentato un’ulteriore interrogazione di cui chiederò l’urgente trattazione nel corso del prossimo Consiglio Regionale.


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